2001 Death Valley
Paolo agli inizi del 2001, aveva incominciato ad allenarsi per quella che sarebbe diventata la sua impresa in mountain bike più lunga, l’attraversata dell’Australia da Darwin a Perth.
Sarebbe stato uno sforzo incredibile, con problematiche psicologiche, dovute ai lunghi periodi di solitudine nel deserto e di idratazione, visto che l’impresa si sarebbe dovuta svolgere in piena estate australe. Ecco quindi partire una ricerca sulla resistenza del corpo e della psiche del nostro atleta, con rapporti giornalieri redatti da Paolo durante gli allenamenti ed i test più duri.
Per l’idratazione e la resistenza al grande caldo, viene invece svolto un test in uno dei luoghi più caldi al mondo, la Death Valley nel deserto del Mojave negli USA.
Per rendere più estremo il test, viene scelto il periodo più caldo per quelle zone, fine luglio, inizio di agosto. Paolo parte dall’Italia seguito da due medici dello sport, il dottor Andrea Ermolao ed il dottor Giuseppe Travain, entrambi del dipartimento di medicina dello sport dell’Università di Padova.
Con loro anche un cameraman con il compito di documentare l’impresa. Arrivati a Los Angeles, il gruppo a bordo di un monovolume, raggiunge Las Vegas, ultima grande città prima del deserto. Qualche giorno per assorbire il fuso orario e per approvvigionarsi di quanto occorrerà nel luogo, forse, più rovente del pianeta. Il protocollo di ricerca prevede un’analisi completa delle urine, monitoraggio del peso corporeo, registrazione della pressione sanguigna, test sulla composizione corporea e registrazione del battito cardiaco. Per capire quanto Paolo consumerà in termini di liquidi, verranno misurate e catalogate tutte le bevande assunte. Inoltre verranno registrate continuamente la temperatura e l’umidità dell’aria, unitamente all’altimetria e la lunghezza del percorso.
Sempre per estremizzare il tutto, si decide di partire dalla località di Bad water, punto più basso della Death Valley, posto a –86 mt. sotto il livello del mare. La corsa dovrà effettuarsi nelle ore più calde del giorno, la partenza è fissata per le 09:30 del mattino. Il percorso si snoderà sulla pista sterrata al centro della valle per oltre 76 Km fino a superare la località di Fornace Creek, dove la depressione termina. Il test si è rivelato durissimo, ma con indicazioni medico – scientifiche di grande valenza.
Oltre settanta chilometri, corsi e camminati a piedi a –86 metri sul livello del mare. Il tempo totale è stato di 8h:40’. Ogni ora prevedeva uno stop di 3’/5’ per effettuare i test medici previsti. Le temperature dell’aria registrate sono state di 53° la massima e 51° la minima, mentre l’umidità dell’aria è variata dal 5% al 2%.
La temperatura corporea di Paolo è salita fino a 42,4° questa è stata una delle difficoltà più grandi per Paolo ed il team di medici, riuscire a fare abbassare la temperatura del corpo. Unica soluzione, avvolgere la testa ed il torace di Paolo, con un asciugamano imbevuto in acqua ghiacciata, così da dare la possibilità al corpo di termoregolare.
Arrivato alla conclusione, Paolo ha dovuto subire un calo presso rio, che lo ha fatto collassate per circa 5 minuti. Solo dopo due ore dal rinvenimento, i dottori sono riusciti a misurare la pressione sanguigna: 60 la minima e 80 la massima. L’assistenza medica si è rivelata essenziale.
Alcuni litri di flebo ed una notte passata a combattere con i crampi, hanno concluso la prova americana. Dopo aver elaborato i dati, si è scoperto che Paolo, in poco meno di nove ore, aveva perso 8Kg di peso, ingerendo 15 litri di liquidi. Una grande sfida per Paolo, che ha dimostrato, ancora una volta, di avere una forza di volontà al di fuori del naturale.
12 ore sul tapis roulant
Dopo l’avventura in Australia, Paolo pensa di ritornare alle “origini”, organizzando un’impresa che vedesse coinvolta la corsa a piedi.
Ecco che ad un mese dalla sfida cilena, durante la preparazione, Paolo effettua un test medico, prova che si trasformerà in un record mondiale.
Ai primi di maggio 2003, all’interno della palestra “Forum” di Padova, viene organizzata una 12 ore di corsa sopra ad un tapis roulant.
L’idea nasce in accordo con Medicina dello Sport dell’Università di Padova, dando la possibilità all’equipe di dottori, di monitorare le reazioni fisiche di Paolo, in un ambiente chiuso e rimanendo nello stesso luogo, rendendo facilitati i vari prelievi e test.
Partito alle 10:00 del mattino, Paolo inizia a correre sul tappeto, precedentemente testato e certificato per garantire l’esattezza della distanza percorsa.
Un cronometro della federazione Italiana Cronometristi, certifica il tempo trascorso.
Un gruppo formato da giornalisti, autorità e personaggi dello sport, si alternano come testimoni che tutto si svolga regolarmente. Vengono allestiti altri due tapis roulant, uno per ospitare di tanto in tanto i personaggi più rappresentativi della città di Padova, che faranno qualche centinaio di metri a fianco a Paolo, l’altro di riserva in caso di malfunzionamento del tappeto del test.
A margine della sfida viene indetto un concorso a premi tra gli spettatori e curiosi, i fondi raccolti, oltre 3.000,00 Euro, verranno in seguito donati alla Città della Speranza di Padova. Durante le 12 ore i medici raccoglieranno informazioni sull’idratazione, pressione sanguigna, prelievi ematici, temperatura corporea etc.
Nell’arco delle 12 ore, Paolo si fermerà 4 volte, dove il tapis verrà fermato, ma dove il cronometro continuerà a scorrere. Le soste serviranno per espletare bisogni fisiologici e per raffreddare con del ghiaccio, il corpo di Paolo.
Allo stop della sesta ora, l’urina di Paolo, presenta una fortissima presenza di sangue al suo interno. Si pensa di sospendere la prova.
La determinazione di Paolo a continuare, convince i medici a continuare, aumentando però l’integrazione idrica per evitare conseguenze renali. Questo fenomeno continuerà sino alla fine del test.
Dopo 12 ore Paolo, sostenuto da un numerosissimo pubblico, percorrerà la distanza di Km 108,870 distanza risultata poi la migliore prestazione mondiale. Il giorno successivo alla prova, Paolo verrà trattenuto per 3 giorni in ospedale dove gli verranno somministrati 38 litri di flebo per evitare il rischio di un blocco renale, dovuto ad un’ematurie a seguito di mio lisi, causata dalla corsa anomala e dagli impatti sul tapis roulant.
Chile
L’ennesima avventura….
Paolo Venturini è partito il 9 maggio 2003 dalla città cilena di Iquique posta sulla costa dell’oceano Pacifico.
Dopo otto giorni correndo e camminando per 360 km, è arrivato sulla cima del Monte Guane Guane posta a 5147 metri d’altitudine, senza aver effettuato nessun periodo di adattamento in quota.
All’impresa sportiva è stata applicata una ricerca medico scientifica, effettuata da un team di medici specialisti che hanno monitorato Paolo durante l’impresa.
L’arrivo in quota
Paolo ha raggiunto la cima del monte Guane Guane a 5147 m.
Stanco ma felice, sfoga la fatica in un urlo liberatorio….
E anche questa avventura è terminata!
100 miles of Namib Desert
Today, Thursday, July 1, 2004, Paolo left for the African continent, together with a TV team, to participate in an extraordinary competition of 100 miles that unfold in the Namibia desert.
The competition will take place in a protected area inside the desert, called Namib Naukluft Park.
In this period, the average daily temperatures are previewed to be 20°/28° C with paltry percentages of humidity.
During the night, the average temperatures get down to 5°/10° C.
The course of the run presents varied
A TUTTI I PARTNERS DEL BIKE AND ADVENTURE TEAM
Nel porgerVi i nostri più cordiali saluti, Vi inviamo una rassegna fotografica dell’ultimo evento sportivo, che ha visto impegnato il nostro Paolo Venturini.
Paolo nello scorso periodo 1/8 luglio 2004, ha partecipato alla “100 Miles of Namib Desert”, un’ultramaratona di circa 150 Km a tappe, effettuata correndo a piedi tra le dune del deserto del Namib.
Qui di seguito il resoconto giornalistico della gara e parte della classifica finale.
Comunicato 1a,2a,3a tappa, 4 luglio 2004
Fra Ostrich (struzzi), Springbok(tipo di gazzelle), è in pieno svolgimento la prima edizione della 100 miglia del deserto del Namib. Nelle prime tre tappe sono risultati vincitori la coppia Giulio Macchia e Carlo Parazzoli giunti per tre volte assieme al traguardo e facendo così totalizzare un tempo di 5.22.16. E’ gara aperta con l’atleta estremo Paolo Venturini che li insegue col tempo totale di 5.32.42. I circa 10 minuti di distacco sono da considerarsi poca cosa vista la maratona interamente su sabbia in corso nella mattinata di oggi, nella quale può succedere di tutto. Le condizioni infatti per questa quarta tappa sono notevolmente peggiorate. La partenza alle ore 8.45 ora locale (9.45 ora di Roma) è stata data con un vento teso con raffiche fino a 45 nodi. La sabbia sollevata rende la visibilità a volte limitatissima. Seguono in classifica a distanza ravvicinata Luigi Marano seguito da Davide degli Esposti rispettivamente a 5 minuti di distacco l’uno dall’altro. L’agguerrito gruppetto di testa E’ seguito a ruota dai 2 Argentini Foresti e Crateri e dallo svizzero Mathis Armin. Corsa più facile invece per Chiara Pieghi esperta di maratone estreme che come prima atleta in classifica ha un distacco di 56 minuti dalle due altete seconde parimerito Maria Nives Granzotti e Paola Rinaldo. Nelle prime ore del pomeriggio i risultati e la nuova classifica.
1a Tappa:
Luogo: Bush nell’area del Sossusvlei Lodge. Primi contatti col deserto del Namib.
38 km su terreno in parte roccioso ed in parte sabbioso. Dislivello rilevante fra continui saliscendi.
Primo assoluto Macchia Giulio e Parazzoli Carlo con 2.58.15
Prima donna Chiara Tieghi con un tempo di 3.42.01
Temperatura di inizio gara 19 gradi
Temperatura di fine gara 37 gradi
Umidità 11%
Vento assente
2a Tappa:
Luogo: Sesriem Canyon, vecchio di 15 milioni di anni.
18 km su terreno in parte roccioso con poca sabbia. Dislivello poco rilevante.
Primo assoluto Macchia Giulio e Parazzoli Carlo con 1.20.33
Prima donna Chiara Tieghi con un tempo di 1.50.17
Temperatura di inizio gara 18 gradi
Temperatura di fine gara 35 gradi
Umidità 9%
Vento leggero
3a Tappa: Partenza al Tramonto
Luogo: Bush nell’area del Sossusvlei Lodge. Deserto del Namib
14 km su terreno prevalentemente sabbioso. Dislivello poco rilevante.
Primo assoluto Macchia Giulio e Parazzoli Carlo con 1.03.28
Prima donna Chiara Tieghi con un tempo di 1.30.59
Temperatura di inizio gara 29 gradi
Temperatura di fine gara 24 gradi
Umidità 8%
Vento leggero
Comunicato 4a tappa, 5 luglio 2004
Con la tappa odierna, corsa sulla classica distanza dei 42 chilometri, la 100 Miglia del Deserto del Namib è giunta ormai alle battute finali. Domani infatti si svolgerà l’ultima tappa, quella più spettacolare e forse più attesa, che porterà gli atleti a correre direttamente sulle altissime dune del Deserto del Namib: centinaia di metri di faticosi ma spettacolari saliscendi sulla sabbia più antica del mondo.
Come da previsioni, la maratona ha un poco riassestato la classifica della 100 Miglia del Deserto del Namib.
La distanza infatti, già di per sé impegnativa, corsa su terreno molto sabbioso ha effettuato una certa selezione, anche nelle prime posizioni. A questo bisogna aggiungere il forte vento che aveva iniziato a spirare fin dalla serata di ieri e che, soprattutto nei primi chilometri, ha messo a durissima prova gli atleti. Fortunatamente buona parte dell’itinerario, che si sviluppa attraverso una savana di straordinaria estensione delimitata dalle dune rosse del Namib, è rimasto parzialmente protetto da una piccola catena montuosa. I tratti scoperti si sono rivelati comunque molto impegnativi sia per la forza del vento, che costringeva i podisti ad una corsa molto muscolare, sia per la sabbia trasportata che consentiva una visibilità piuttosto limitata.
La cronaca della gara ha visto protagonisti di nuovo il terzetto Macchia – Parazzoli – Venturini, con una partenza piuttosto rapida di Venturini che veniva però controllato a vista per quasi tutta la gara da Macchia e Parazzoli. Percorsi i lunghi rettilinei sassosi della savana, giunti ai piedi delle magnifiche dune rosse del Namib – attorno al 28° chilometro – con un guizzo deciso Macchia e Parazzoli acceleravano decisamente, andando a riprendere Venturini e sorpassandolo. Poco dopo Parazzoli era però costretto a rallentare per alcuni chilometri a causa di alcuni problemi fisici, consentendo il recupero di Venturini e del secondo modenese Davide Degli Esposti, forte di un’andatura estremamente regolare. Mentre Macchia accelerava su tutti, Carlo Parazzoli, con uno scatto d’orgoglio si riportava in seconda posizione chiudendo così, a circa otto minuti da Macchia. Venturini giungeva terzo assieme a Degli Esposti a dieci minuti. Da segnalare il cedimento netto del padovano Luigi Marano che giungeva al traguardo solo in decima posizione, ad oltre 24 minuti dal primo, cedendo così ben quattro posizioni in classifica generale.
Tra le donne magnifica la prestazione di Maria Nives Granzotti che è giunta al traguardo in diciassettesima posizione, davanti alla leader femminile Chiara Pieghi che comunque mantiene saldamente la leadership delle donne con un’ottima a tredicesima posizione assoluta. Subito dietro, il terzetto di “veterani” del deserto Silvana Lattanzio, Paola Rinando e Franco Oliverio.
Domani dunque, battute finali per una corsa che ha già da questa prima edizione, rivelato tutto il fascino di un evento podistico magnifico unito ad una natura selvaggia ed incontaminata.
4a Tappa: Maratona
Luogo: Parco del Namib Naukluft. Area di Riserva integrale protetta. Deserto del Namib
42 km su terreno sabbioso. Dislivello poco rilevante.
Primo assoluto Macchia Giulio con 3.54.42
Prima donna Maria Nives Granzotti con un tempo di 5.55.15
Temperatura di inizio gara 19 gradi
Temperatura di fine gara 34 gradi
Umidità 6%
Vento forte con raffiche fino a 80 Km/h
Visibilità ridotta a causa della sabbia in sospensione.
Comunicato 5a e ultima tappa, Duna 45-Sossusvlei. 6 luglio 2004
Con l’attesissima tappa finale sulle spettacolari dune rosse di Sossusvlei, nel deserto del Namib, si è conclusa oggi la prima edizione della 100 Miglia del Deserto del Namib, corsa podistica in cinque tappe che si è svolta dal 2 al 6 luglio. Il forte vento che già ieri aveva sferzato in viso i concorrenti durante la maratona, non ha smesso di soffiare, sollevando enormi quantità di sabbia e rendendo la visibilità a tratti piuttosto ridotta. Questo ha senz’altro reso la corsa degli atleti più difficile, ma ha donato all’intera tappa un carattere quasi epico, con un’atmosfera magica di luce dorata ed imponenti dune rosse sulle quali i concorrenti hanno faticato non poco.
Dopo la partenza in corrispondenza della celeberrima Duna 45, la duna forse più fotografata al mondo, la corsa ha visto subito il brillante avvio di Silvio Chierichetti, 62 anni, che ha tenuto la testa della gara per oltre dieci chilometri, cedendo solo all’inizio della parte sabbiosa. Subito dietro in gruppo seguivano Macchia, Parazzoli, Venturini, Degli Esposti e l’argentino Foresti. Poi lo svizzero Mathis, Vola e Marano, e via via tutti gli altri.
L’itinerario seguiva la base delle magnifiche dune del Namib e conduceva gli atleti all’attacco della più dura parte sabbiosa, in mezzo a raffiche di vento e sabbia. Qui sulle dune, dopo pochi chilometri, la situazione ritornava sugli schemi visti ieri nella maratona, con Giulio Macchia e Carlo Parazzoli in fuga, seguiti da Davide Degli Esposti ed il brillante Alex Foresti, seguito a poca distanza da Paolo Venturini, che sulla sabbia pagava forse lo sforzo della maratona. Sulla duna finale in discesa, Macchia – e Degli Esposti che accelerava – prendevano il sopravvento tagliando il traguardo per primi insieme. Con uno scatto di orgoglio e lottando con una ripidissima salita sabbiosa, Foresti riusciva a superare Parazzoli – giunto quindi quarto – agguantando così un’ottima terza posizione di tappa e quinta assoluta. Anche Luigi Marano recuperava brillantemente, superando Venturini di soli 6 secondi sul finale e chiudendo in quinta posizione. Ottime anche le prestazioni dello svizzero Armin Mathis, giunto settimo di tappa e sesto assoluto, dell’italiano Marco Vola, ottavo di tappa e settimo assoluto e del veterano Silvio Chierichetti decimo assoluto.
Chiara Tieghi, leader della classifica femminile, chiudeva in quindicesima posizione la tappa, confermando un ottimo quattordicesimo assoluto. Battagliere come sempre, ma soprattutto entusiaste le inseguitrici, Maria Nives Granzotti, alla sua prima esperienza “desertica” assieme a Paola Rinando e Silvana Lattanzio già in gara in passato alla 100 km del Sahara. Un ricco ristoro finale ha accolto i corridori nella cornice splendida delle Dune di Sossusvlei, aiutandoli a recuperare le energie e soprattutto i liquidi persi nella lunga cavalcata attraverso la sabbia ed il vento del Namib.
Si chiude così la prima edizione di un evento che ha senz’altro appagato la fantasia degli atleti, regalando emozioni fortissime, in un ambiente veramente straordinario, come solo l’Africa può offrire. Un evento che ha tutti gli ingredienti per essere già un classico delle gare podistiche in deserto.
Pett. Cognome Nome Naz. Tappa1 Tappa 2 Tappa 3 Tappa 4 Tappa 5 GENERALE 1 MACCHIA GIULIO Ita 2:58:15 1:20:33 1:03:28 3:54:42 1:50:13 11:07:11 23 PARAZZOLI CARLO Ita 2:58:15 1:20:33 1:03:28 4:02:36 1:51:25 11:16:17 4 VENTURINI PAOLO Ita 3:06:17 1:21:13 1:05:12 4:04:30 1:53:43 11:30:55 2 DEGLI ESPOSTI DAVIDE Ita 3:06:31 1:27:33 1:08:11 4:04:30 1:50:13 11:36:58 19 FORESTI ALEX Arg 3:26:23 1:26:31 1:13:52 4:29:44 1:50:41 12:27:11 14 MATHIS ARMIN CH 3:32:43 1:32:21 1:13:00 4:25:36 2:02:25 12:46:05 11 VOLA MARCO Ita 3:28:47 1:32:21 1:16:27 4:26:44 2:03:23 12:47:42 9 MARANO LUIGI Ita 3:07:23 1:23:42 1:05:57 5:19:25 1:53:37 12:50:04 20 CRAVERI JUAN ALFREDO Arg 3:26:23 1:30:53 1:13:01 5:01:20 2:04:39 13:16:16 8 CHIERICHETTI SILVIO Ita 3:39:55 1:44:03 1:19:07 4:42:46 2:27:07 13:52:58 6 BRATTOLI RAFFAELE Ita 3:49:33 1:41:10 1:25:28 5:22:24 2:08:53 14:27:28 15 LOVATTI VALTER Ita 3:40:48 1:31:20 1:20:14 5:44:21 2:14:56 14:31:39 18 CATANIA SALVO Ita 3:53:38 1:46:50 1:23:43 5:55:10 2:17:13 15:16:34 3 TIEGHI CHIARA Ita 3:42:01 1:50:17 1:30:59 5:55:48 2:22:50 15:21:55 10 MOLTRASIO RENZO Ita 4:02:59 1:44:03 1:26:52 5:55:10 2:17:13 15:26:17
Deutschlandlauf 2005
Dopo i risultati conseguiti nelle ultime ultramaratone, Namibia e 100 km del Passatore, Paolo si lancia in un incredibile sfida nel mondo delle corse a tappe. La Deutschlandlauf 2005. Una competizione a tappe, che attraversa tutta la Germania dall’estremo nord, sino al confine con la Svizzera a sud. Un percorso di oltre 1.200 Km da corrersi in 17 giorni. La media dei chilometri quotidiana e di circa 65, ma specie all’inizio della gara, ci sono alcune frazioni di oltre 80 Km. Paolo prepara questa gara con allenamenti massacranti, corsa mista a camminata, grandi salite, test lunghissimi che lo portano ad una grande forma fisica. E’ settembre 2005 quando Paolo, da solo, affronta in auto il viaggio per raggiungere il mar Baltico a Kap Arcona sull’isola di Roghen. A raggiungerlo, pochi giorni dopo, un team d’assistenza formato da un cameraman, un fisioterapista, l’avvocato Paolo Maran ed il presidente del Bike and Adventure Team S.a.s. la dottoressa Marina Piovesan. Tutto è pronto e pensato nei minimi dettagli, un’ auto fornita da Land Rover ed un camper seguiranno le tappe, dando assistenza a Paolo. Grazie alla collaborazione con Best Western, sono stati prenotati 18 alberghi lungo il percorso per fare alloggiare e riposare Paolo ed il team. Sono le 08:00 del mattino di lunedì 12 settembre 2005, la temperatura è bassa sulle coste del Baltico e soffia molto vento, Paolo è carico, ma anche teso, dato che non conosce le sue capacità di resistenza ad uno sforzo così intenso e prolungato nel tempo. Pronti via per la prima tappa, la più corta di tutto il percorso “solo” 58Km.
Ecco attraverso le parole di Paolo, come è stata data la notizia del ritiro ai collaboratori ed agli sponsor:
“Con la presente, vengo a comunicarVi, con estremo rammarico, del mio abbandono al terzo giorno della Deutschlandlauf 2005.
Purtroppo dopo aver corso oltre 200 Km con un saldo quarto posto in classifica, causa un risentimento tendineo alla fascia plantare del piede destro, su consiglio medico abbiamo deciso di sospendere la gara.
Sei mesi di preparazione ed un investimento economico notevole, non sono bastati questa volta a creare le giuste condizioni per affrontare e terminare questa massacrante ultra maratona.
Unica soddisfazione quella di essermi testato su chilometraggi mai corsi prima con ritmi e recuperi inediti per il sottoscritto che fanno ben sperare per le prossime sfide.
Altro risultato positivo, l’essere riusciti ugualmente a portare a casa immagini televisive ed una storia, anche se non a lieto fine per dare il giusto ritorno d’immagine a tutti Voi, grazie ai prodotti ed ai marchi presenti durante i tre giorni di gara, che si vedranno nei servizi che stiamo preparando e che Vi comunicheremo in seguito per le messe in onda.
Mi scuso con tutti Voi per il mancato risultato, Vi assicuro che non voglio gettare via tutto il tempo e le fatiche dedicati alla preparazione di questa prova e quindi Vi anticipo che nelle prossime settimane, appena recuperato il problema fisico, ho intenzione di correre un’altra ultra maratona sulla distanza di 100 Km, cercando un grande crono.”
Un brutto colpo per Paolo e per tutto il team che, abbituati ai successi di Paolo, speravano in un successo o quanto meno nella durata di qualche giorno in più di gara.
100 Km del Passatore 2005
L’edizione 2005 della 100 Km del passatore, è stato l’esordio ufficiale di Paolo nel mondo delle 100 Km.
Anche se Paolo nei suoi test ed allenamenti aveva già corso la distanza, andando anche oltre, quella del Passatore è stata la prima esperienza “certificata”.
L’edizione 2005 di questa gara che è la più importante d’Italia ed uno degli appuntamenti della specialità più conosciuti a livello internazionale è stata caratterizzata da un clima non proprio favorevole.
Alla partenza da piazza della Signoria a Firenze alle ore 15:00, vi erano oltre 30°.
Una temperatura difficile da sopportare specie sulle ripide rampe che portano verso Fiesole.
Paolo, con sincerità, non credeva di riuscire a correre tutti 100 Km, si pensava infatti, che alcuni tratti venissero affrontati camminando.
Il team di supporto composto dal medico sportivo Andrea Ermolao e dagli assistenti Filippo Calore e Virus, hanno messo Paolo in condizione di forzare l’andatura in salita, facendo la differenza con gli oltre 1.400 della partenza.
Il finale, anche se difficile a causa dell’indurimento muscolare, a visto Paolo terminare con un ottimo 9 ore 06 minuti, tempo di tutto rispetto per un esordio in una competizione estremamente difficile come la 100 km del Passatore, dove il tracciato si arrampica in salita sull’Appennino Tosco/Romagnolo per oltre 50Km.
Pharaonic Race
Sito della gara è: www.egyptianmarathon.net nella sezione 100km pharaonic race
E’ il 18 novembre 2005, che Paolo sceglie come sua seconda esperienza nel mondo delle 100 Km, la “100Km Pharaonic Race”. Ultramaratona di 100 Km internazionale su strada che si svolge al Cairo in Egitto.
La gara, molto sentita in Egitto, unico evento omologato A.I.M.S. del paese: www.egyptianmarathon.com ha visto a questa sua seconda edizione, alla partenza atleti provenienti da 16 nazioni diverse.
Oltre alla gara per atleti individuali, la competizione prevedeva anche una formula a staffetta con gruppi formati da 5 atleti che si scambiavano il testimone, durante l’intero tragitto. La partenza prevista per le ore 6 del mattino, ha costretto il lungo convoglio di mezzi d’assistenza con a bordo i concorrenti a partire alle ore 04:00 del mattino per raggiungere la località della partenza, sita nei pressi del sito archeologico di Fayum a sud del Cairo.
La temperatura dell’aria alla partenza era di 09° C mentre poi durante la gara, la colonnina si è alzata sino a raggiungere i 25°. Il percorso, molto scorrevole ha visto susseguirsi tratti di panorama desertico a tratti più verdi lungo il corso del Nilo. L’arrivo posto nel sito archeologico della piramide di Sakkara a Giza ha reso ancora più suggestivo il momento dell’arrivo degli atleti. Il vincitore con l’ottimo risultato tecnico di 7H54’46” è stato l’egiziano Mahmoud Dehaise, già vincitore di altre edizioni, l’olimpionico maratoneta si è subito messo alla testa della gara imponendo il suo ritmo.
Paolo si piazzerà al secondo posto, vedendo realizzare la sua miglior performance con il tempo di 8H28’41”, inizialmente quinto, nonostante i grossi problemi intestinali e muscolari che lo hanno costretto a fermarsi più volte. Il passaggio di Paolo ai 42,195 Km della maratona è stato di 3H11′ mentre ai 50Km in 3H53′ un tempo che dava una proiezione ai 100 Km al di sotto delle 8 ore, crono che Paolo crede essere alla sua portata.Al terzo posto il russo Zabarov Nail con il tempo di 09H06’46” l’atleta, con il migliore record personale della gara di 7H04′, ha ceduto nel finale dove si è visto sorpassare da Paolo a 15 Km dall’arrivo. Per le donne, vittoria della tedesca Samse Anja con l’ottimo tempo di 9h57’17”. Per le staffette, successo del team Egitto I con il tempo di 6h10’09” sulla squadra di Egitto II, a seguire Germania I, Francia, Germania II, Team misto Scozia/Canada/Francia, Inghilterra I, Inghilterra II, team misto Germania/Canada/Sud Africa, Giappone I, Giappone II. Grande soddisfazione da parte di Paolo, anche se con un po’ di rammarico dovuto ai problemi fisici” credo di non avere mai trovato una giornata così storta, nella mia carriera, certo è che se soffrendo per 80 Km, sono riuscito a fare questo tempo, credo che per il futuro possa veramente fare qualche cosa di interessante…uno speciale ringraziamento a chi mi ha seguito durante la gara, il tecnico Filippo Calore, con il quale abbiamo diviso le gioie e le vicessitudini di questa avventura”.
Assieme a Paolo, in Egitto vi erano una troupe TV di Sky Sport, che ha realizzato un reportage sulla gara ed un fotografo del magazine “Correre”.
CLASSIFICA INDIVIDUALE
- Mahmoud Dehaise (EGY) 7h54’46”
- Venturini Paolo (ITA) 8h28’41”
- Zabarov Nail (RUS) 9h06’46”
- Schrder Mark (GER) 9h12’14”
- Samse Anja (GER) 9h57’17”
- Ackermann Detlev (GER) 10h00’42”
- Mario Schoenherr (AUT) 10h33’26”
- Faedo Claudio (ITA) 10h51’48”
- Beja Eilon (ISR) 12’08’06
100 Km de Vendee
Maggio 2006, è la terza volta che Paolo si impegna sulla distanza di 100Km. Paolo ed il suo team, hanno scelto di correre la 100 Km De Vendee nel nord ovest della Francia, in quanto le statistiche danno questo cirquito di 25 km
da ripetersi per quattro volte, come molto veloce. Dopo quattro mesi di preparazioneed a seguitodell’ottimo risultato raggiunto in Egitto lo scorso novembre alla “100Km Pharaonic Race”, a bordo della sua nuova “base mobile”, il grandissimo camper in dotazione al Bike and Adventure Team, Paolo il 22 maggio 2006, si muove alla volta di Chavagnes en Paillers. 1.400 Km di trasferimento. Il clima non promette bene, in effetti è freddo e soffia un vento molto forte per tutta la settimana, ogni tanto copiose piogge, bagnano il cirquito di gara, ma per il giorno della gara, sabato 27 maggio è previsto un miglioramento. A raggiungere Paolo, arrivano dall’Italia l’amico e coach Filippo Calore ed un cameraman di Sky Sport, accompagnati dall’amico e collega della Polizia Francese Thierry. E’ l’alba del 27, il team si sveglia alle 02:30. La partenza è prevista per le ore 05:00 ed è necessario riattivare il sitema cardiocircolatorio, effettuare la colazione, iniziare a correre per scaldare i muscoli. Ecco il racconto della gara dalle parole di Paolo ai giornalisti che lo hanno intervistato:
“Ho raggiunto il mio obbiettivo migliorando il mio personale che era di 8h28’41” alla 100 km in Egitto con il nuovo personale di 8h04’36”, quindi molto soddisfatto, anche se un po’ di rammarico non possiamo nasconderlo. In
effetti ero in condizione molto buona e fino all’ 85° Km avevo una proiezione di circa 7h40’/7h45′, che mi avrebbe posizionato tra i migliori tempi in Italia ed all’estero, in effetti un calo energetico probabilmente dovuto anche a disidratazione, mi ha visto lasciare negli ultimi chilometri circa un quarto d’ora. Sappiamo che questo genere di gare, nascondono spesso amare sorprese, però io ci credevo fino alla fine. Il clima tra l’altro è
stato non molto favorevole. Partenza ore 05:00 del mattino con circa 9° ed una nebbia bagnata molto fitta. Dei quattro giri previsti, il primo, essendo stato percorso quasi totalmente nell’oscurità, ha reso difficoltoso rendersi
conto dei passaggi cronometrici ai vari chilometri, visto che il tracciato si snodava esclusivamente in aperta campagna e foresta. Non di certo una bella sensazione per iniziare una gara che vede come caratteristica principale, la regolarità del ritmo e la distribuzione delle forze.
Successivamente la temperatura si è alzata, contribuendo grazie all’umidità, a fare aumentare la sudorazione. Gli ultimi 30 chilometri, sono stati corsi con una temperatura di 23°/25°, e con un tasso d’umidità del 70%, il tutto “condito” con raffiche di vento non sempre a favore. Io ed i miei collaboratori, crediamo che la mia crisi sia anche dovuta a queste condizioni meteo. I partenti sono stati circa 400, quasi tutti francesi. Il sottoscritto unico italiano in gara.Classificato al 5° posto assoluto, mi reputo soddisfatto con buone aspettative per i prossimi impegni. Giusto un
anno fa’ esordivo nel mondo delle 100 km correndo la 100 Km del Passatore in 9h06′, in dodici mesi, correndo 3 gare di 100 km ho abbassato il tempo di circa 1h05′ questo ci fa’ ben sperare. Con un pensierino alla nazionale ed a
un campionato mondiale. Come sempre non posso dimenticarmi di ringraziare Filippo senza del quale non avrei mai potuto raggiungere questo risultato.”
Per ulteriori informazioni il sito della gara è: www.100kmdevendee.com
Campionato del Mondo di 100 km su strada
Partita alle 20:00 del 19 giugno u.s., si è conclusa a Torhout (BEL), la 30^ edizione della notte delle Fiandre, la prestigiosa competizione internazionale di 100 Km su strada, quest’anno valida come campionato mondiale ed europeo a squadre.
Non esistendo un vero e proprio campionato mondiale individuale, si può comunque considerare la competizione, come il miglior confronto sulla distanza a livello internazionale.
Per Paolo Venturini è stato il rientro sulla distanza, dopo tre anni, nel mezzo dei quali l’atleta padovano ha subito l’operazione chirurgica ai due tendini d’Achille e dove nei mesi scorsi, alcuni problemi fisici lo avevano costretto al ritiro negli eventi principali di inizio anno.
Una prova quindi molto impegnativa, in particolar modo sotto l’aspetto psicologico.
Paolo, sempre seguito dall’amico e tecnico Filippo Calore, ha concluso i 100 Km con il tempo di 8h31’28” giungendo 86° assoluto, ben lontano dal personale di 8h04′, rimanendo comunque tra i migliori atleti di livello internazionale.
A livello europeo, Paolo si è classificato al 55° posto.
Il clima non ha contribuito alla prestazione, in quanto gli 8°C ed il fastidioso vento continuo, hanno limitato le performance.
Paolo: “Mi dispiace perchè con il passaggio in 3h11′ alla maratona e 3h47′ al 50° km, speravo di scendere abbondantemente sotto le 8h, invece alcune coliche addominali che mi hanno impedito di integrare per i succesivi 50 km zuccheri e liquidi, oltre alla mia problematica personale di difficoltà nel correre con l’oscurità, hanno fatto scemare il ritmo, causandomi un indurimento muscolare, che in un’altra occasione, avrebbe fatto sì, che abbandonassi la gara. Dopo i ritiri alla 100 Km del Sahara ed alla Marathon des Sables, non potevo abbandonare anche questa volta. Comunque correre 45 Km in crisi totale, è difficilissimo e non lo auguro a nessuno. Bene il finale dove sono riuscito a concludere gli ultimi 5 km sotto i 4’30” al Km”.
Qualche giorno per riordinare le idee e recuperare, dopodichè Paolo ed il suo staff, decideranno se correre un’altra 100 Km prima di fine anno.
Sito ufficiale della corsa:
http://www.nvv.be/index_fr.php
Maratona del Chott el Jerid
Si è appena conclusa la sesta edizione della Chott Extreme Marathon, una 42,195 che si corre quasi interamente all’interno della crosta salata del Chott el Jerid nel sud ovest della Tunisia.Oltre un centinaio gli atleti al via.
Per 29 Km in testa ha condotto, con ritmo folle, il vincitore della scorsa edizione. alle sue spalle, staccati di circa 1km un terzetto condotto da Paolo Venturini “ho centellinato le forze, in questa gara particolare, la superficie molle,impegna oltre modo la muscolatura, rischiando di creare problemi per arrivare. Oltre tutto, ci sono solo 3 rifornimenti e si è obbligati a correre con una riserva d’acqua. Da lontano notavo che il primo si fermava ai ristori per molto tempo. Guardando i distacchi, vedevo che guadagnavo molto. lo abbiamo riagganciato al 30. Da li siamo rimasti in 3 fino alla sfida a due, conclusasi con un decisivo mio allungo a 2km dallo striscione”.
Venturini conclude al primo posto con 3h07’00” crono notevole,considerate le condizioni del terreno ed i 30 gradi dell’ultima ora di corsa.